Il mio letto è una zattera che corre verso il divino.— Alda Merini
Il mio letto è una zattera che corre verso il divino.
C'è gente che parla per riempire il vuoto della sua intelligenza.
L'aforisma è genio e vendetta e anche una sottile resa alla realtà biblica.
La miglior vendetta? La felicità. Non c'è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice.
Esistono mani fatate che possono diventare "fatali".
I poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.
Le frasi sciocche spesso hanno grande fortuna. Questa, per esempio, che abbiamo sentito migliaia di volte: «Hanno fatto il monumento a tanti e nessuno ha pensato a quello che ha inventato il letto».
Non basta andare a letto per diventare una star... Ci vuole di più, molto di più. Però aiuta.
Io, è vero, sono volgare. Ma vi giuro che la mia musica non lo è. Allora, c'è un servitore a terra, in ginocchio. E lo sa perché? Non perché vi è costretto, no! Sta solo misurando lo spazio. Sa per cosa? Il letto. Il suo letto nunziale. Per vedere se ci sta! Ah! Ah! Ah!
Esprimi il tuo pensiero in modo conciso perché sia letto, in modo chiaro perché sia capito, in modo pittoresco perché sia ricordato e, soprattutto, in modo esatto perché i lettori siano guidati dalla sua luce.
L'essere che, sotto il letto, aspetta di afferrarmi la caviglia non è reale. Lo so. E so anche che se sto bene attento a tenere i piedi sotto le coperte, non riuscirà mai ad afferrarmi la caviglia.
Gita a Fernet col principe di Craon. Abbiamo visitato il salotto e la stanza da letto di Voltaire. In essa tutto è rimasto come quando Voltaire vi abitava. I mobili sono molto semplici. Il salotto è pieno di quadri indecenti.
Mia nonna che era una contadina analfabeta mi diceva: "Fatti un nome, poi, anche se farai la pipì a letto, diranno che hai sudato".
In casa di mia mamma ogni cosa c'ha il centrino. Il letto, il comò, la televisione c'hanno il centrino. Il telecomando ce l'ha, ce ne ha dieci: dove lo metti, lo metti bene.
Questa vita è un ospedale in cui ogni paziente è posseduto dal desiderio di cambiare letto.
Dante ammonisce che «seggendo in piuma in fama non si vien né sotto coltre».