L'amore non è il toccasana dei mali.
— Aldo Busi
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La nostra interpretazione
L’idea che l’amore possa risolvere ogni problema è una delle illusioni più diffuse e rassicuranti. In questa prospettiva, il sentimento viene spesso idealizzato come una forza miracolosa, capace di guarire ferite interiori, colmare vuoti esistenziali e mettere a posto ogni cosa che non funziona nella vita. Qui viene messo in discussione proprio questo mito. L’amore viene riconosciuto come qualcosa di importante, intenso e necessario, ma non come una medicina totale che elimina sofferenza, disagio, solitudine o fragilità personali. Esistono dolori che hanno radici nella storia individuale, nella società, nelle paure intime, nella mancanza di senso, e nessun legame affettivo, per quanto autentico, può automaticamente cancellarli. Questa visione rende l’amore più realistico e, paradossalmente, più profondo: non è un’illusione salvifica, ma un incontro tra persone imperfette che continuano ad avere limiti, traumi e interrogativi. Accettare che non sia onnipotente significa smettere di pretendere che un partner o una relazione portino la guarigione totale, e riconoscere invece la responsabilità personale nel prendersi cura di sé, nel cercare altre forme di aiuto, nella costruzione faticosa del proprio equilibrio interiore. In questo modo l’amore non viene svalutato, ma liberato da aspettative eccessive, e restituito alla sua dimensione umana, vulnerabile e sincera.