Non potendo fare a meno di non avere una vita, ho quella dei miei personaggi.
L'Italia legale, dall'industria all'università, dalla cultura alla politica, era un immenso bacino geografico di ladrocinii. Si falsificava la vita in tutta omertà per meglio depredarla, asservirla, depistarla.
Il fascismo dei vincitori è niente in confronto al fascismo dei vinti.
In una società in cui è concesso solo ai maschi l'istinto e alle femmine il calcolo culturale sul proprio residuo d'istinto di sopravvivenza chiamato sentimento, non c'è che povertà, viltà, meschinità relazionale.
Non accontentatevi della felicità, aspirate alla serenità.
Per la scrittura io ho fatto tutto, mi sono ridotto persino a vivere.
Non si può catturare la vita.
Lo sforzo disperato che compie l'uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro.
La vita è come un autostrada, non finisce mai, ma ci si resta sempre vittima.
Ciascuno di noi nasce con un compito solitario da svolgere e coloro che incontra lo aiutano a compierlo oppure glielo rendono ancora più difficile: sfortunato colui che non sa distinguere gli uni dagli altri.
La prima metà della nostra vita è rovinata dai genitori, e la seconda metà dai nostri figli.
A che ti serve la disciplina se non hai una vita per poterla applicare?
Ci sono momenti in cui devi prendere decisioni istintive che cambieranno per sempre il corso della tua vita.
Le nostre vite cominciano a finire nel giorno in cui non diciamo più nulla sulle cose che contano.
Se il vostro karma è di unirvi, succederà comunque. Se non lo è, niente che tu possa fare sarà in grado di modificare il corso della vita.
La vita è troppo povera per non essere anche immortale.