Il passato è l'elemento più fragile: sbiadisce sempre. E il più stabile: non cambia mai.— Alessandra Paganardi
Il passato è l'elemento più fragile: sbiadisce sempre. E il più stabile: non cambia mai.
La negazione del passato, in apparenza ottimistica e progressista, rivela a un esame più approfondito la disperazione di una società incapace di affrontare il futuro.
Rifrustare il passato È un misero conforto: Quello ch'è stato è stato; Quello ch'è morto è morto.
Esistono solo tre fonti di delusioni: passato, presente e futuro.
Il silenzio è il drappo funebre del passato, ed è talvolta empio, spesso pericoloso, sollevarlo: anche quando la mano è pietosa e amorosa, il primo momento è crudele.
Il passato è attaccato alle nostre spalle. Non dobbiamo vederlo; ma possiamo sempre sentirlo.
Chi vuol navigare finché non sia passato ogni pericolo non deve mai prendere il mare.
Il passato è passato, ma il presente, da cui dipende strettamente il futuro, non può essere ignorato. Quest'ignoranza rappresenta un vero pericolo.
L'ottimista è l'uomo che spera in futuro di avere un passato migliore.
D'altra parte, ogni epoca interroga il passato con la richiesta di una risposta utile al presente, o in ogni caso consonante con lo spirito del tempo.
Il piacere è sempre o passato o futuro, e non è mai presente.