La religione non è, né può essere, l'identità omnicomprensiva di un individuo.
La principale speranza di armonia nel nostro tormentato mondo risiede nella pluralità delle nostre identità, che si intrecciano l'una con l'altra e sono refrattarie a divisioni drastiche lungo linee di confine invalicabili a cui non si può opporre resistenza.
Aumentare le capacità umane deve costituire una parte importante della promozione della libertà individuale.
Benché il capitalismo sia, in linea di principio, fortemente individualista, esso ha contribuito in pratica a rafforzare la tendenza all'integrazione, proprio perché ha reso le nostre vite sempre più interdipendenti.
Nessuna democrazia dotata di libera stampa ha mai sofferto una carestia.
Per quel che mi ricordo, non c'è una parola di lode all'intelligenza, nelle Sacre Scritture.
Tutti sanno che non si combatte una religione che per costruirne un'altra.
La tolleranza è il modo più sicuro per attirare le anime alla religione.
C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona.
Certamente felice sarebbe la nostra età, se potessimo vedere la religione stessa libera anche da ogni superstizione.
Non c'è nulla, senza dubbio, che calmi lo spirito come un rum e la vera religione.
Per me la religione ebraica, così come tutte la altre religioni, è una incarnazione delle più infantili superstizioni.
La religione è una delle più grandi invenzioni che mai si siano avute sulla terra.
Il contributo principale del protestantesimo alla religione è la prova convincente che Dio è uno scocciatore.
La religione è, per la sua stessa natura, una macchina per spaventare; deve necessariamente fallire e crollare di mano in mano che l'uomo progredisce nella conoscenza, perché la conoscenza non è soltanto potere, è anche coraggio.