L'uomo non vive d'altro che di religione o d'illusioni.
Se quei pochi uomini di valor vero che cercano gloria, conoscessero a uno a uno tutti coloro di cui è composto quel pubblico dal quale essi con mille estremi patimenti si sforzano d'essere stimati, è credibili che si raffredderebbero molto nel loro proposito e forse che l'abbandonerebbero.
Il genere umano, che ha creduto e crederà tante scempiataggini, non crederà mai né di non saper nulla, né di non essere nulla, né di non aver nulla a sperare.
Nei guai non ci vuol pianto ma consiglio.
Uomini originali men rari che non si crede.
Quanto più del tempo si tiene a conto, tanto più si dispera d'averne che basti; quanto più se ne gitta, tanto par che n'avanzi.
La mia religiosità consiste in un'umile ammirazione di quello Spirito immensamente superiore che si rivela in quel poco che noi, con il nostro intelletto debole e transitorio, possiamo comprendere della realtà.
Dal momento che la religione produce effetti pubblici e politici, essa aumenta considerevolmente il suo potere di nuocere.
Le più importanti religioni della Terra si contraddicono a vicenda riguardo a molti punti. Non possono essere tutte perfette. E se fossero tutte sbagliate? È una possibilità, sapete.
Quando una religione ha la pretesa di imporre la sua dottrina all'umanità intera, si degrada a tirannia e diventa una forma d'imperialismo.
La religione è considerata vera dalla gente comune, falsa dalle persone sagge, utile dai governanti.
Non sono le parti della Bibbia che non capisco quelle che mi preoccupano, sono le parti che capisco.
La promessa dell'immortalità basta a mettere in piedi una religione.
L'origine della religione non è certamente la paura.
Il mio concetto di religione è simile a quello di Lucrezio: la considero una specie di malattia, frutto della paura e fonte di indicibile sofferenza per l'umanità.
Se esiste una verità che la storia ha reso indubbia, questa è proprio l'estensione sempre minore della porzione di vita sociale che la religione ricopre.