Ma perché scrivo? È l'unico mio conforto.— Ambrogio Bazzero
Ma perché scrivo? È l'unico mio conforto.
Che cosa è un libro di filosofia? Troppe volte è l'abito di lusso che copre la povertà del cuore.
Ama la musica. Credila il preludio di quel giorno eterno di cui il sole sia l'amore.
Cerca la solitudine: in essa troverai te stessa, e alla natura leverai l'immenso inno dell'amore.
O Signore, quando leggo la Tua Bibbia, come ancora nel mio avido scetticismo, ho dei momenti di fede gentile! O Signore, perché mi tormentasti e mi tormenti coll'incertezza?
Sai tu che cosa sia la melanconia? Molte volte il fondersi di due crepuscoli, quello dell'amore con quello del dolore.
Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
Io scriverò se vuoi perché cerco un mondo diverso, con stelle al neon e un poco di Universo, e mi sento un eroe a tempo perso.
Il bello è che scrivere è un altro modo di cagare e masturbarsi.
Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere.
Cogito ergo sum, ergo scrivo, ergo mi autopubblico, ergo mi autoleggo e chi s'è visto s'è visto. Stringi stringi: che bisogno c'è dell'editore? Mi pubblico io. Che bisogno c'è del lettore? Mi leggo io.
La scrittura dal punto di vista della logica è sempre imperdonabile, ma dal punto di vista della scrittura è indispensabile.
Non è la bellezza che mi conduce a te, scrittura, bensì la perdizione dell'anima.
Quando si scrive con facilità, si crede sempre di avere più talento di quanto se ne ha. Per scrivere bene, ci vuole una facilità naturale e una difficoltà acquisita.
La scrittura esige virtù scoraggianti, sforzi, pazienza; è un'attività solitaria in cui il pubblico esiste solo come speranza.
Io sono vivo, ma non vivo perché respiro, mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo.