Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere.— Susanna Tamaro
Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere.
Quando si lacera, il cuore che rumore fa? Il tonfo di una spugna inzuppata o il sibilo di un fuoco pirotecnico bagnato dalla pioggia?
Ogni volta in cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro se stessi, la prima e la più importante.
Ognuno di noi ha una diversa propensione all'eros, per alcuni è una forma di energia straordinaria, per altri più moderata, mentre per altri ancora è ininfluente nell'equilibrio della loro vita.
Ma non è forse una vanità credersi superiori al mistero o ignorarlo?
Si può entrare in dialogo diretto con lo spirito attraverso il silenzio. La vita spirituale è vita piena.
Per parte mia, non faccio che rivolgergli complimenti di questo genere, e faccio tutto quanto è in mio potere per mantenere occupata la sua fantasia quanto la mia.
Perché scrivo? Per paura. Per paura che si perda il ricordo della vita delle persone di cui scrivo. Per paura che si perda il ricordo di me. O anche solo per essere protetto da una storia, per scivolare in una storia e non essere più riconoscibile, controllabile, ricattabile.
Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile.
Non esiste una scrittura che sia sufficientemente segreta da permettere all'uomo di esprimersi in essa con verità.
Cogito ergo sum, ergo scrivo, ergo mi autopubblico, ergo mi autoleggo e chi s'è visto s'è visto. Stringi stringi: che bisogno c'è dell'editore? Mi pubblico io. Che bisogno c'è del lettore? Mi leggo io.
La pittura rappresenta al senso con piú verità e certezza le opere di natura, che non fanno le parole o le lettere, ma le lettere rappresentano con piú verità le parole al senso, che non fa la pittura.
La parola scritta dovrebbe essere il farsi corpo di un pensiero secondo la necessità naturale e non l'involucro di un'opinione secondo l'opportunità sociale.
Scrivere è abusare della sensazione, renderla male; è il contrario dell'Acqua che si depura scorrendo.
Per me scrivere è tirare fuori la morte dal taschino, scagliarla contro il muro e riprenderla al volo.
Il bello è che scrivere è un altro modo di cagare e masturbarsi.