Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere.— Susanna Tamaro
Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere.
Questa società così fredda, così necrofila, così impaurita, così cinica ‐ e allo stesso tempo così travolta dalle sbornie del sentimentalismo ‐ ha paura dello spirito femminile perché questo spirito, che è concreto, attivo, la spingerebbe in una direzione opposta.
È la consapevolezza della fragilità ciò che permette di costruire relazioni veramente umane, società veramente civili.
I morti non esistono, esiste soltanto una maniera diversa in cui essere vivi.
Il cammino d'un uomo è comprensione dell'amore. Una cosa fragilissima, altro che mettersi sotto un ombrello.
La grandezza non contempla mai la facilità.
La parola scritta dovrebbe essere il farsi corpo di un pensiero secondo la necessità naturale e non l'involucro di un'opinione secondo l'opportunità sociale.
L'osservare, il meditare, il disegnare, il colorire sono i quattro fondamenti su' quali riposa tutto il magistero dello scrivere.
Un conto è demitizzare e un conto è demolire. Il problema è di scrivere atti di cultura per cui ogni uomo sia portato alla consapevolezza quotidiana di se stesso. E poi, creda, l'autobiografismo affrontato sul serio è uno dei pochi modi rimastici per conoscere gli altri.
La scoperta della scrittura avrà l'effetto di produrre la dimenticanza nelle anime che l'impareranno, perché, fidandosi della scrittura, queste si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesime.
Gloria e merito di alcuni è scrivere bene; e di altri non scrivere affatto.
Penso che la scrittura sia una sorta di identificazione. Soltanto se fai vedere al lettore la scena usando un occhio interno riesci a mantenere la sua attenzione.
Per la scrittura io ho fatto tutto, mi sono ridotto persino a vivere.
Scrivere è continuare, inseguire al di là della tenebra quel fanalino fuggente che è l'uomo.
Io sono vivo, ma non vivo perché respiro, mi sento vivo solo se sfilo la stilo e scrivo.
Ma perché scrivo? È l'unico mio conforto.