Eguale. Non peggiore di qualcos'altro.
Conservatore: uomo politico affezionato ai mali esistenti, da non confondersi col liberale, che invece aspira a rimpiazzarli con mali nuovi.
Fegato. Organo di dimensioni rilevanti e di colore rosso che la provvida natura ci ha cortesemente fornito per consentirci di avere attacchi di bile.
Riflessione. Processo mentale attraverso il quale raggiungiamo una visione più chiara del nostro rapporto con gli avvenimenti del passato e che ci mette in grado di evitare pericoli che non incontreremo mai più sul nostro cammino.
Pazienza: una forma ridotta di disperazione, travestita da virtù.
Fidanzati. La condizione di un uomo e di una donna, che, piacendosi a vicenda e dispiacendo ai loro amici, sono ansiosi di propiziarsi la simpatia generale.
Nasciamo diversi, moriamo uguali.
L'uguaglianza può regnare solo livellando le libertà, per loro natura disegueli.
Siamo tutti eguali dinanzi al dentista, ma non tutti i dentisti sono uguali tra loro.
Gli uomini non sono eguali: così parla la giustizia.
L'uguaglianza che noi esigiamo è il grado più sopportabile della disuguaglianza.
Quella secondo la quale tutti gli uomini sono eguali è un'affermazione alla quale, in tempi ordinari, nessun essere umano sano di mente ha mai dato il suo assenso.
Non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro.
Eguaglianza. In campo politico è quella condizione immaginaria in cui vengono contati i crani invece dei cervelli, il merito è determinato dalla sorte e i castighi dalle promozioni.
Le cose non accadono sempre per imitazione generata dal desiderio di essere tutti uguali? È su questo che si basano i processi sociali, lo sviluppo individuale.