Poveri. Infelici che non sono in grado di pagare le tasse.— Ambrose Bierce
Poveri. Infelici che non sono in grado di pagare le tasse.
Scappare. 1. Essere chiamato improvvisamente al capezzale di un parente moribondo e perdere il treno di ritorno. 2. Andarsene alla chetichella, di solito portando con sé proprietà altrui.
La pazienza è una forma ridotta di disperazione, travestita da virtù.
Farsa. Una breve commedia di solito recitata dopo una tragedia allo scopo di aumentare la prostrazione dello spettatore dotato di senso critico.
Rumore. Un puzzo che disturba l'orecchio ovvero una musica non addomesticata. È comunque il prodotto principale e il segno distintivo della nostra civiltà.
Merito (s.m.). Le qualità che dimostrano il nostro buon diritto a ottenere ciò che qualcun altro si prende.
I poveri sono quelli che si sentono poveri, e la povertà consiste nel sentirsi povero.
D'accordo: la povertà non è una vergogna. Ma quel che m'insospettisce è il fatto che questa sentenza sia stata inventata dai ricchi.
La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall'orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l'ingiustizia anche a costo della propria vita.
In un paese ben governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare.
La borghesia illuminata considera il povero una miniera inesauribile di ricchezza e la sfrutta in modo che si dica poi che è un modo intelligente.
Se la povertà è madre del crimine, la stupidità ne è il padre.
Povero non è chi possiede poco, ma chi desidera di più.
Se ciascuno si accontentasse del necessario e donasse ai poveri il superfluo, non vi sarebbero né ricchi né poveri.
Le guerre delle nazioni si combattono per cambiare le mappe. Ma le guerre della povertà sono combattute per mappare il cambiamento.
La vita è una cella un po' fuori dell'ordinario, più uno è povero più si restringono i metri quadrati a sua disposizione.