La nostra vita è una corsa a ostacoli e il traguardo è la tomba.
Con la sua onnipotenza Dio ha deciso non solo di non esistere, ma anche di non essere mai esistito.
O si crede o si pensa, non c'è altra via. Quelli che credono fanno bene ad andare in chiesa, ma quelli che pensano non possono accontentarsi di prediche e di verità preconfezionate.
Tutti vogliono cambiare la società e nessuno si accorge di non essere neppure in grado di cambiare se stesso.
Il mondo è un condominio tra la malvagità e la pazzia: l'una regna e l'altra comanda.
La nostra vita è soltanto un attimo di luce fra una tenebra e l'altra.
È un viaggio inutile come tutti i viaggi della vita e come la vita stessa, si diceva, ma bisogna farlo per illudersi, per credere a qualcosa, altrimenti è finita.
La vita è un'eterna fuga da se stessi.
Un albero sotto i raggi del sole, un sasso segnato dalle intemperie, un animale, una montagna: tutti hanno una vita, una storia, vivono, soffrono, affrontano i pericoli, godono, muoiono. Ma non sappiamo il perchè.
La vita ha spesso una trama pessima. Preferisco di gran lunga i miei romanzi.
Il vero spirito di rivolta consiste nell'esigere la felicità qui, in questa vita.
A rifletterci bene, il tipo del «provvisorio» è la vita.
Spesso non è la vita a essere troppo pesante. Siamo noi a pensarci troppo deboli per reggerla.
La vita è come un autostrada, non finisce mai, ma ci si resta sempre vittima.
È bene, nella vita come ad un banchetto, non alzarsi né assetati né ubriachi.