Due mani che si cercano sono l'essenza di tutto il domani.
— André Breton
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La nostra interpretazione
Due mani che si cercano evocano un gesto semplice e primordiale, in cui si concentra una promessa di futuro. Nel momento in cui due persone tendono l’una verso l’altra, non esiste soltanto il contatto fisico: si manifesta un desiderio di condivisione, un affidarsi reciproco, la speranza che la solitudine non sia l’ultima parola. In quel movimento verso l’altro si annida un’intera possibilità di vita: progetti, sostegno, cura, crescita. È come se la continuità del tempo, con tutto ciò che potrà accadere, trovasse il proprio nucleo in quel gesto minimo ma decisivo.
La ricerca dell’altro attraverso le mani indica anche una fiducia che va oltre l’oggi. Non è solo un bisogno momentaneo, ma un impegno implicito a camminare insieme, ad affrontare le incertezze che verranno. Le mani che si incontrano tracciano un ponte tra presente e domani, trasformando il futuro da spazio astratto e minaccioso a orizzonte che può essere abitato in due. In questa unione c’è la percezione che il senso dell’esistenza si compia nella relazione, che il domani acquisti valore proprio perché non sarà vissuto da soli.