La vita è un eterno ritorno. Un pendolarismo esistenziale.
Coraggio ce l'ho. È la paura che mi frega.
La normalità è la cosa più importante, divertente e interessante che ci sia.
Non bisogna ricorrere alla vita per completarci o fornirci di esperienza. La vita è limitata dalle circostanze, è incoerente nell'esprimersi, e priva di quella nobile corrispondenza tra la forma e lo spirito che sola può soddisfare il temperamento artistico e critico.
Le vite degli uomini, quando incominciano storte, nemmeno Dio le raddrizza.
Se un uomo non ha scoperto qualcosa per cui è disposto a morire non è degno di vivere.
La vita assomiglia ad una promozione di quelle che si vedono al supermarket: ogni cinque giorni di merda un week-end in omaggio!
La rivoluzione è l'armonia della forma e del colore e tutto esiste, e si muove, sotto una sola legge: la vita.
La vita pubblica e la vita privata sono due cose diverse: sono rette da leggi diverse, e si muovono su diversi piani.
Se una lezione ho imparato riguardo a questa cosa strana che è la vita, è che conviene viverla come se... Come se fossero reali tutte le larve che ci siamo inventate (amore, amicizia, famiglia, gloria, Dio...), di cui si maschera il niente.
La vita è una serie di esperienze, ciascuna delle quali ci rende più grandi, anche se è difficile rendersene conto. Perché il mondo è stato creato per sviluppare il carattere, e noi dobbiamo imparare che i rovesci e le sofferenze che sopportiamo ci aiutano nel nostro cammino.
La vita non ha alcuno scopo. Alla natura non importa nient'altro che la continuazione della specie.
La prima cosa nella vita è saper cogliere un'occasione. La seconda capire quando lasciarla perdere.
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