La politica è l'arte del compromesso.
Io credo profondamente in Internet come strumento di democrazia e farò in modo di impedire che sia messo sotto controllo.
Ci sono due Pd, quello del territorio dove con l'Idv si sta realizzando un nucleo di alternativa e quello della dirigenza politica fatto di invidia e insoddisfazione. Noi facciamo politica, non è colpa nostra se gli elettori ci premiano.
Internet conta per lo sviluppo del Paese più del petrolio. Muove informazioni, processi, dati, intelligenze. Non va controllato, va sviluppato.
Quando il potere non si sente controllato, inevitabilmente marcisce.
Tangentopoli non è mai terminata, è anzi divenuta uno stile di vita con cui gli italiani hanno imparato a convivere grazie a modelli distorti imposti dalla classe politica e celebrati da un'informazione sempre meno indipendente.
Tutti gli squadroni presuntuosi che partono per spaccare il mondo e non si fanno un mazzo così finiscono poi eliminati al primo turno. Questo vale anche in politica ed è questo il bello della vita e delle sfide, tutto rimane in gioco fino all'ultimo.
La politica non si fa con i sentimenti... figuriamoci con i risentimenti!
L'arte deve stare fuori dalla politica e ancor di più l'artista.
Credo che abbiamo più meccanismi di governo di quanto sia necessario, troppi parassiti che vivono sul lavoro delle persone operose.
Accusare i talk-show di dare una brutta immagine della politica è come prendersela con il termometro quando si ha la febbre.
Le passioni politiche sono come le altre, non durano.
Anche quando sospetto che la destra abbia ragione, me ne rimango ostinatamente seduto sui banchi della sinistra. E lo sai perché? Perché non posso fare altro.
La carica politica più importante è quella di privato cittadino.
Ora gli studenti arrivano all'università cinici e ignoranti della nostra eredità politica, privi di mezzi finanziari per essere o ispirati da essi o seriamente critici verso di essi.
Il mio paese nella sua saggezza ha inventato per me la sede più insignificante [la vice-presidenza] che mai l'invenzione dell'uomo abbia inventato o la sua immaginazione concepito.