La storia insegna, ma non ha scolari.— Antonio Gramsci
La storia insegna, ma non ha scolari.
Lo spiritello che mi porta a cogliere il lato comico e caricaturale di tutte le scene era sempre attivo in me e mi ha mantenuto giocondo nonostante tutto.
Lo studentucolo che sa un po' di latino e di storia, l'avvocatuzzo che è riuscito a strappare uno straccetto di laurea alla svogliatezza e al lasciar passare dei professori crederanno di essere diversi e superiori anche al miglior operaio.
Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita.
L'uomo, che ad un certo tempo si sente forte, con la coscienza della propria responsabilità e del proprio valore, non vuole che alcun altro gli imponga la sua volontà e pretenda di controllare le sue azioni e il suo pensiero.
La prova migliore del fatto che si è stati veramente ammalati è quella di morire: ciò soddisfa tutte le esigenze scientifiche e amministrative.
Senza sforzo, senza sacrificio e senza sangue nulla si conquista nella storia.
La storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, nunzio dell'antichità.
Per ogni Giovanna d'Arco c'è un Hitler appollaiato dall'altra estremità dell'altalena. La vecchia storia del bene e del male.
Non esiste propriamente storia, ma solo biografia.
La storia insegna che l'unico modo di rispondere alla violenza è la violenza. La sola soluzione possibile sarebbe quella di sostituire all'uso delle armi l'uso della parola.
La storia, si capisce, è tutta un'oscenità fin dal principio.
L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva: la storia insegna, ma non ha scolari.
Come già tutti i secoli e millenni che l'hanno preceduto sulla terra, anche il nuovo secolo si regola sul noto principio immobile della dinamica storica: "agli uni il potere, e agli altri la servitù".
La storia è maestra di vita.
Chi legge la storia, se non gli storici quando correggono le loro bozze?