È camminando che si fa il cammino.
E poi, il treno, nel viaggiare, sempre ci fa sognare.
Conviene essere sempre di ritorno da ogni dove. - Senza mai essere andato da nessuna parte? - È proprio lì il bello, amico mio.
Ho i miei amici nella mia solitudine; quando sto con essi, quanto sono lontani!
Ha l'uomo quattro cose che non servono nel mare: ancora, timone e remi, e paura di naufragare.
Quelle cose per conoscere le quali ci mettiamo in cammino e attraversiamo il mare, se sono poste sotto i nostri occhi non ce ne curiamo.
Non si va così lontano che quando non si sa dove si va.
Cambiano cielo, non animo, coloro che corrono al di là del mare.
Il viaggiare, nei più giovani, fa parte dell'educazione; negli adulti, fa parte dell'esperienza.
I viaggi che vale la pena di fare ti portano inevitabilmente, prima o poi, a dipendere dalla gentilezza degli sconosciuti, a metterti nelle mani di persone che non hai mai visto affidando loro la tua vita.
Più mondo ho visto, meno ho potuto costruirmi a suo gusto.
Il viaggio non finisce mai, solo i viaggiatori finiscono.
Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente equivale a non vivere. Ma devi tentare, perché se non hai tentato non hai mai vissuto.
Rendersi conto che nessuno può fare il viaggio al posto tuo è fondamentale. Così come lo è sapere che il viaggio è più stimolante se fatto in compagnia.
Viaggiando ci s'accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine distanze, un pulviscolo informe invade i continenti.