E poi, il treno, nel viaggiare, sempre ci fa sognare.
Morto è il sole... Che cerchi, poeta, nel tramonto?
Ha l'uomo quattro cose che non servono nel mare: ancora, timone e remi, e paura di naufragare.
Conviene essere sempre di ritorno da ogni dove. - Senza mai essere andato da nessuna parte? - È proprio lì il bello, amico mio.
Oscuro perché prestino attenzione.Chiaro, chiaro come l'acqua, perché nessuno capisca.
Ecco la sciagurata formazione: i genitori avanti, i due figli sui sedili posteriori, a litigare per l'intera durata del viaggio.
A sette anni ho cominciato a girare il mondo senza i miei genitori con la compagnia teatrale La MaMa di New York.
Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma.
Il paradiso per me? Mia moglie ed io sulla Route 66 con una tazza di caffè, una chitarra da quattro soldi, un registratore preso dal rigattiere, una stanza del Motel 6, e una macchina in buone condizioni parcheggiata davanti alla porta.
Viaggiare mi ha dato la possibilità di recarmi in luoghi che già esistevano nella mia immaginazione.
I viaggi cominciano molto prima degli autobus, degli aerei, degli elicotteri, delle navi, dei piedi. I viaggi cominciano dentro la testa. È lì che ci si deve spostare, altrimenti, niente si muove.
Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o nel mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi.
Ho appena fatto un giro per il mondo e me ne sono fatto un'opinione molto scarsa.
Viaggiare è più bello che arrivare. Battersi è più bello che vincere.
Io non ho fatto grandi scoperte anche se ho esplorato più io del Grande Mare del Sud di tutti quelli che sono andati prima di me, tanto che poco resta ora da fare per avere una conoscenza approfondita di quella parte del Globo.