La meta è partire.— Giuseppe Ungaretti
La meta è partire.
Inverno. Come un seme il mio animo ha bisogno del lavoro nascosto di questa stagione.
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
Il vero amore è una quiete accesa.
M'illumino d'immenso.
Allontanarsi dal proprio ambiente lavorativo è, in un certo senso, allontanarsi da se stessi; e questo è spesso il vantaggio principale di viaggiare e cambiare.
Viaggiare è affascinante soltanto in retrospettiva.
A chi mi domanda ragione dei miei viaggi, solitamente rispondo che so bene quel che fuggo, ma non quello che cerco.
Cos'è quella sensazione che si prova quando ci si allontana in macchina dalle persone e le si vede recedere nella pianura fino a diventare macchioline e disperdersi?
Il viaggiare, nei più giovani, fa parte dell'educazione; negli adulti, fa parte dell'esperienza.
Questo mi basta; il resto della terra senza mai pagar l'oste andrò cercando con Ptolomeo, sia il mondo in pace o in guerra; e tutto il mar, senza far voti quando lampeggi il ciel, sicuro in su le carte verrò, più che su i legni, volteggiando.
La prima condizione per comprendere un Paese straniero, è annusarlo.
Il solo vero viaggio, il solo bagno di Giovinezza, non sarebbe quello di andare verso nuovi paesaggi, ma di avere occhi diversi.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe.
Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto.