Il racconto è il romanzo di un pigro.— Antonio Tabucchi
Il racconto è il romanzo di un pigro.
Un luogo non e' mai solo 'quel' luogo: quel luogo siamo un po' anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.
Se ti metti a guardare nelle pieghe più nascoste della società, qualsiasi essa sia, scopri la pazzia. Ma quelli che hanno avuto il coraggio di farlo erano pazzi.
Nel grande viaggio si fanno dei viaggi, sono i nostri piccoli percorsi insignificanti sulla crosta di questo pianeta che a sua volta viaggia, ma verso dove?
La vita è così brava a sclerotizzare le cose, e gli atteggiamenti diventano le scelte.
Posare i piedi sul medesimo suolo per tutta la vita può provocare un pericoloso equivoco, farci credere che quella terra ci appartenga.
La pigrizia è la ruggine della bellezza.
A Hollywood non c'è posto per la gente pigra o sfortunata. Soprattutto sfortunata.
La fortuna aiuta gli audaci, il pigro si ostacola da solo.
È pigro l'uomo che può far di meglio.
La pigrizia è il rifiuto di fare non soltanto ciò che annoia, ma anche quella moltitudine di atti che senza essere, a rigore, noiosi, sono tutti inutili.
Credo che la pigrizia sia dovuta a uno scarto di immaginazione. Una semplice messa a punto ce ne guarirebbe.
La pigrizia è la ruggine della bellezza, la distrazione è la ruggine del guardiano.
La purezza di mente e la pigrizia sono incompatibili.
E' consuetudine lamentarsi del trambusto e del dinamismo della nostra epoca; ma in verità la caratteristica principale di quest'epoca è la sua profonda pigrizia e stanchezza, ed è precisamente questa effettiva pigrizia la causa dell'apparente trambusto.