Se sulla terra prevalesse l'amore, tutte le leggi sarebbero superflue.

Aristotele
8

La nostra interpretazione

L’affermazione attribuita ad Aristotele immagina una realtà umana in cui il sentimento dell’amore, inteso come cura autentica per l’altro e per il bene comune, diventa il principio guida di ogni azione. In un contesto simile, le norme esterne, i divieti e le punizioni perderebbero gran parte della loro funzione, perché le persone agirebbero spontaneamente in modo giusto. L’amore viene presentato come una forza ordinatrice più profonda della paura della sanzione o dell’obbligo imposto dall’esterno. Quando qualcuno prova un affetto sincero, non ha bisogno che qualcuno gli imponga di non nuocere o di comportarsi con rispetto: lo fa per naturale inclinazione. In questo senso, il diritto e le leggi appaiono come strumenti necessari laddove manca un autentico orientamento interiore verso il bene. Se gli esseri umani fossero davvero guidati da un sentimento di benevolenza stabile e disinteressata, la società non dovrebbe ricorrere continuamente a regole per arginare egoismi e violenze. L’amore, qui, non è ridotto a emozione romantica, ma assume il significato di una disposizione morale globale, capace di generare giustizia, armonia e solidarietà. La riflessione invita a considerare quanto il cambiamento delle strutture sociali dipenda, in ultima analisi, da una trasformazione interiore delle persone, in cui il rispetto e la cura reciproca diventano la base delle relazioni e della convivenza.

Altre frasi di Aristotele

Tutte le frasi di Aristotele

Altre citazioni sugli stessi argomenti