La nostra ignoranza si estende a mondi sempre più lontani.
È solo quando inciampi nelle tue scarpe che incominci a mettere a posto le scarpe.
Amore è l'eccitazione sessuale dei giovani, l'abitudine degli adulti e la reciproca dipendenza dei vecchi.
Nell'universo conosciuto nulla viaggia più veloce di un assegno scoperto.
È dall'altra parte.
Se metti il dito tra moglie e marito, puoi perdere un amico, ma guadagnare sua moglie.
Tutti coloro che sono incapaci di imparare si sono messi ad insegnare.
Di solito le nostre vite sono universalmente abbreviate dalla nostra ignoranza.
In spagnolo, "añoranza" viene dal verbo "añorar" ("provare nostalgia"), che viene dal catalano "enyorar", a sua volta derivato dal latino "ignorare". Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.
Studiare insieme mi ha fatto capire che si cresce se si cresce insieme, ci si realizza se ci si realizza insieme, che si è davvero liberi, liberi dall'ignoranza, liberi dal bisogno, liberi dalla violenza, se liberi lo sono anche gli altri.
Da quando l'ignoranza è diventata un punto di vista?
Viviamo su un'isola circondata da un mare di ignoranza. Più cresce l'isola della nostra conoscenza, più si allunga la costa della nostra ignoranza.
Soprattutto non bisogna formulare obiezioni mediante i vari pezzi della propria ignoranza.
Noi vediamo, sentiamo, parliamo, ma non sappiamo quale energia ci fa vedere, sentire, parlare e pensare. E quel che è peggio, non ce ne importa nulla. Eppure noi siamo quell'energia. Questa è l'apoteosi dell'ignoranza umana.
Il pregiudizio è figlio dell'ignoranza.
Nell'indifferenza etica crescono i pregiudizi, nell'ignoranza si cementano gli odi e i sospetti; nella perdita dei valori della cittadinanza, scritti mirabilmente nella nostra Costituzione, fermentano i germi di nuove violenze.