Ho steso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catene d'oro da stella a stella, e danzo.
Che zitella divento, se mi manca il coraggio di amare la morte!
Ora posso dire che l'arte è una sciocchezza.
Adesso posso dire che l'arte è una sciocchezza.
Quando hai diciassette anni non fai veramente sul serio.
L'ardore dell'estate fu affidato a uccelli muti e l'indolenza richiesta a una barca di lutti senza prezzo attraverso anse di amori morti e profumi estenuati.
I ballerini possono realizzare l'impossibile e tutti vorremmo essere come loro. Pagati poco, belli, vulnerabili, espressivi: sembrano farfalle. E hanno piedi nodosi, che spesso dicono più di tanti discorsi, portandoci dalla realtà in un'altra dimensione.
L'espressione più vera di un popolo è nella sua danza e nella sua musica. I corpi non mentono mai.
Ogni giorno si deve ballare, anche se solo nel pensiero.
Pensavo che i piedi del danzatore sapessero solo disegnare, vedo che sanno anche pensare e scrivere.
Certe cose si possono dire con le parole, altre con i movimenti. Ci sono anche dei momenti in cui si rimane senza parole, completamente perduti e disorientati, non si sa più che cosa fare. A questo punto comincia la danza.
Ora che sei venuta, che con passo di danza sei entrata nella mia vita quasi folata in una stanza chiusa ‐ a festeggiarti, bene tanto atteso, le parole mi mancano e la voce e tacerti vicino già mi basta.
Toccare, commuovere, ispirare: è questo il vero dono della danza.
Che il morto mangi il morto! E noi vivi danziamo sull'orlo del cratere, un'ultima danza di morte. Ma che sia una danza!
Lo stato della danza: una sorta d'ebbrezza che va dal languore al delirio, da una sorta d'abbandono ipnotico a una sorta di furore.
La danza rappresenta nessuna cosa, ma ogni cosa.
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