Che zitella divento, se mi manca il coraggio di amare la morte!
L'ardore dell'estate fu affidato a uccelli muti e l'indolenza richiesta a una barca di lutti senza prezzo attraverso anse di amori morti e profumi estenuati.
Come un dio dagli enormi occhi azzurri e dalle forme di neve, il mare e il cielo attirano sulle terrazze di marmo la folla delle giovani e forti rose.
La vita è la farsa che dobbiamo recitare tutti.
La morale è la debolezza del cervello.
Solo l'Amore divino conferisce le chiavi della conoscenza.
Alla fine tutte le cose non devono forse essere inghiottite dalla morte?
La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto.
Non puoi sapere dove ti attenda la morte: perciò aspettala dovunque.
E poi morire non è nulla. E' solo finire di nascere.
Che cosa non mi piace della morte? Forse l'ora.
Davanti a uno che muore, la parola vivere suona oscena.
C'è chi muore oscuro perché non ha avuto un diverso teatro.
I poeti danno molta importanza alla morte e alle afflizioni esteriori, ma le sole tragedie sono le sconfitte dell'anima e l'unica epopea è l'ascesa trionfante dell'uomo verso la divinità.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, amore, disillusione, destino, morte.
Gli uomini, non avendo nessun rimedio contro la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno stabilito, per essere felici, di non pensarci mai.