La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.— Marguerite Yourcenar
La morte non è forse altro che la nascita di un'anima.
L'infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono ma sono i due stati più profondi che è dato di vivere.
Moto di malinconia abbastanza simile a quello che lo afferra al pensiero degli sconosciuti, suoi contemporanei, che avrebbe potuto amare ma che non gli sarà mai dato incontrare fra i milioni di abitanti della Terra.
Non è difficile nutrire pensieri ammirevoli quando ci sono le stelle. Più difficile è conquistarli intatti nella meschinità di ogni giorno.
La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Nessuno può a lungo avere una faccia per sé stesso e un'altra per la folla, senza rischiare di non sapere più quale sia quella vera.
È ridicolo correre verso la morte per stanchezza della vita, quando è il tuo sistema di vita che ti fa correre incontro alla morte.
La morte ci colga vivi.
Se si sfrega a lungo e fortemente le dita di una mano sul dorso dell'altra e poi si annusa la pelle, l'odore che si sente, quello è l'odore della morte.
Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di morte.
Ma morire è proprio questo - non più sapere che sei morta.
Vivere significa nascere a ogni istante. La morte subentra quando il processo della nascita cessa.
E se Dio avesse inventato la morte per farsi perdonare la vita?
Guardando un cadavere, la morte mi sembra una partenza. Il cadavere mi dà l'impressione di un vestito smesso. Qualcuno se n'è andato e non ha avuto bisogno di portare con sé quell'unico vestito che indossava.
L'ambizione è la morte del pensiero.
Tutti dobbiamo morire, l'importante è morire bene.