Destini di morte maggiori ottengono sorti maggiori.
Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo che è loro comune. Nel sonno, ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare.
Vi è una sola sapienza, riconoscere l'intelligenza che governa tutte le cose attraverso tutte le cose.
Non c'è nulla di immutabile, tranne l'esigenza di cambiare.
Non è il meglio per gli uomini che si realizzi quanto essi desiderano.
L'opposto in accordo e dai discordi bellissima armonia e tutto avviene secondo contesa.
L'eccesso di dolore per la morte è follia; perché è una ferita ai viventi, e i morti non la conoscono.
La morte, il più atroce dunque di tutti i mali, non esiste per noi. Quando noi viviamo la morte non c'è, quando c'è lei non ci siamo noi. Non è nulla né per i vivi né per i morti...
Ogni volta che trascorro del tempo con una persona che sta morendo trovo in effetti una persona che vive. Morire è il processo che inizia pochi minuti prima della morte, quando il cervello viene privato dell'ossigeno; tutto il resto è vivere.
La morte non viene una volta sola: quella che ci porta via è l'ultima morte.
Al mondo di sicuro ci sono solo la morte e le tasse.
Se si sfrega a lungo e fortemente le dita di una mano sul dorso dell'altra e poi si annusa la pelle, l'odore che si sente, quello è l'odore della morte.
I cani non hanno molti vantaggi rispetto di persone, ma uno di loro è estremamente importante: nel loro caso l'eutanasia non è vietata dalla legge; gli animali hanno il diritto a una morte misericordiosa..
La morte, la vita, la fama, l'infamia, il dolore, il piacere, la ricchezza, la povertà, tutto ciò tocca ugualmente a buoni e cattivi, non essendo queste cose né belle né brutte; e, dunque, neppure beni o mali.
La morte è il non-essere. Dopo di me accadrà ciò che è stato prima di me. Se prima non abbiamo sofferto, vuol dire che non soffriremo dopo. Siamo come una lucerna che, spegnendosi, non può stare peggio di quando non era accesa. Solo nel breve intermezzo possiamo essere sensibili al male.
I morti si nutrono di giudizi, i viventi di amore.