La vita è la farsa che dobbiamo recitare tutti.
La morale è la debolezza del cervello.
La morte, raggiungila con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali.
Ho una sete, da far temere la cancrena: i fiumi arduani e belgi, le spelonche, ecco il mio rimpianto.
Adesso posso dire che l'arte è una sciocchezza.
Poche cose sono più facili che vivere male e morire bene.
La vita pubblica e la vita privata sono due cose diverse: sono rette da leggi diverse, e si muovono su diversi piani.
Rido ma non sono felice: sto solo recitando un copione chiamato vita.
Se la gelosia è un segnale d'amore, è come la febbre dell'ammalato, per il quale averla è un segnale di vita, ma di una vita malata e mal disposta.
Questa vita è un ospedale in cui ogni paziente è posseduto dal desiderio di cambiare letto.
Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita.
Lo scopo della vita è di tornare all'Amore, in ogni momento.
La morte non è un processo che porta via una vita, ma un processo che cambia una vita.
Non dobbiamo continuare a temere i contrasti, i conflitti e i problemi con noi stessi e con gli altri perché perfino le stelle, a volte, si scontrano fra loro dando origine a nuovi mondi. Oggi so che tutto questo è "la vita".
Si arriva vergini a tutti gli avvenimenti della vita.