È facile scrivere i propri ricordi quando si ha una cattiva memoria.
Un'ombra di dubbio già rende la fede un assurdo, anzi in qualche modo la annulla, mentre occasionali accessi di fede non recano alcun danno sostanziale al dubbio, al contrario sembrano appunto legittimarlo.
Fin quando ogni pazzo, ogni teologo, ogni baciapile e ogni gazzettiere potrà permettersi di intendere e di applicare la parola di Dio secondo come gli garba al momento, qualsiasi discussione su questioni religiose rimarrà sterile.
La cosa peggiore che può accadere a uno scrittore è non essere maturo per le sue stesse idee.
Quando l'odio diventa codardo, se ne va mascherato in società e si fa chiamare giustizia.
Non crollare sotto il peso delle antinomie, questo è il nostro compito nella vita.
La ricchezza della vita è fatta di ricordi, dimenticati.
Il ricordo è la reliquia secolarizzata.
È nel ricordo che le cose prendono il loro vero posto.
Non esiste separazione definitiva fino a quando c'è il ricordo.
Le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno. Ricordare una cosa significa vederla ora soltanto per la prima volta.
Vile, veramente vile è solo chi ha paura dei suoi ricordi.
E mi chiesi se un ricordo sia qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto.
Accumulare bei ricordi, non è forse la sola cosa che possiamo fare nella vita?
Abbi cura dei tuoi ricordi, perchè non puoi viverli di nuovo.
Accanto all'arte della mnemonica (ricordare) occorrerebbe un'arte del dimenticare.
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