Che cosa sono i ricordi? Troppe volte la tisi dell'anima.— Ambrogio Bazzero
Che cosa sono i ricordi? Troppe volte la tisi dell'anima.
Una parola di carità sulla bocca di uno scettico è come un fiore tra le mascelle di un cranio.
Tre grandi illusioni sono il mio grande tormento: tre grandi illusioni nella vita di un giovine bennato, Dio - la Donna - l'Arte.
Se saprai tacere, saprai parlare. Il silenzio del savio è un gran libro chiuso.
Cerca la solitudine: in essa troverai te stessa, e alla natura leverai l'immenso inno dell'amore.
La tomba è un leggìo sul quale la eguaglianza depone il volume chiuso d'ogni mortale, co' suoi fogli bianchi e neri: la verità rompe i suggelli e spalanca ai vivi le pagine un dì più nascoste.
I nostri ricordi sono schedari consultati e poi restituiti in disordine da autorità che noi non controlliamo.
Chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria.
Chi non ricorda, non vive.
Il tempo cambia il volto delle cose, anche dei ricordi.
I ricordi sono voli brevi, barbaglianti: ma il pipistrello che hai abbattuto è la realtà.
L'uomo mortale, Leucò, non ha che questo d'immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti.
Il ricordo ci lega a una parte consumata della nostra vita.
I ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia.
La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.