Un pedante ignorante è la cosa più intollerabile sotto il sole.
Tutte le donne, con rare eccezioni, sono inclini allo sperpero. Perciò ogni patrimonio, a parte i rari casi in cui l'abbiano acquistato esse stesse, dovrebbe essere messo al sicuro dalla loro stoltezza.
Il possesso disperde l'attrazione.
Testa e cuore costituiscono la totalità dell'uomo, come la volontà e la rappresentazione: una volta che si siano elogiati testa e cuore, non v'è più nulla da criticare.
Si può anche considerare la socievolezza come un reciproco riscaldarsi spirituale degli uomini, simile a quello corporeo provocato dalla calca, quando il freddo è grande. Chi però ha in se stesso molto calore spirituale, non ha bisogno di questi aggruppamenti.
È giunta l'ora di porre fine in Europa alla concezione ebraica della natura, almeno riguardo agli animali, e di riconoscere, risparmiare e rispettare in quanto tale l'eterna essenza, che, come in noi, vive anche in tutti gli animali.
Chi difende il buon italiano non difende la pedanteria, né rifiuta le innovazioni: difende invece il buon senso, e accetta le novità.
Un pedante è un uomo che ha la digestione intellettuale difficile.
Certi giovani per amore all'accuratezza diventano pedanti prima del tempo, preferiscono la lima alla penna e finiscono col non far niente.
Bisogna essere un pedante ben fastidioso per volere, tutte le volte che il cuore parla, fare interloquir la ragione.
I letterati s'attengono all'epoca del critetio, i pedanti al materialismo delle cronologie.
Quando la stoffa ha la meglio sulla cultura, ne risulta il rozzo. Quando la cultura ha la meglio sulla stoffa, ne risulta il pedante. Occorre che cultura e stoffa siano in armonia, perché? ne risulti il signore.
I pedanti si irritano sempre quando si conosce quanto loro il loro piccolo mestiere.
Il voler scrivere come si parla è da biasimare tanto quanto il suo contrario, cioè il voler parlare come si scrive; il che riesce pedantesco e nello stesso tempo difficile per la comprensione.