A chi si lagnava delle spine, disse la rosa: Io ti pungo, sì, ma ti beo.
Il discorso d'infinite persone è formato di parole simili a monete false, adulterate, o corrose: non hanno mai il valore che mostrano d'avere e che dovrebbero avere.
Ributtare da sé i mali non necessari è degno dell'uomo; ma anche più degno sopportare con animo forte i necessari.
Chi, sia pure un'unica volta, amò e fu amato davvero, non deve, per miserabile che sia stata poi la sua vita, troppo maledire il destino.
Per sentirsi, non diremo sicuri, ma coraggiosi e tranquilli lungo le vie della vita, giova desiderar poco e sperar anche meno.
Tra rivoluzionari e conservatori non c'è, molto spesso, se non quest'unica differenza, che gli uni sono canaglia turbolenta, e gli altri canaglia pacifica.
La rosa ha le sue spine, e per questo è la rosa il fiore dell'amore.
Se son rose sfioriranno.
Meglio vale godersi una rosa che esaminarne la radice sotto il microscopio.
Una rosa, è una rosa, è una rosa.
Anche le spine sono gradite se tra esse si vede spuntare la rosa.