Non si dà malvagità senza qualche parto d'imbecillità.— Arturo Graf
Non si dà malvagità senza qualche parto d'imbecillità.
Non meno del corpo, lo spirito ha bisogno d'essere nutrito; ed è più difficile nutrire lo spirito che il corpo.
Chi in un'arte è diventato maestro, può senza danno scordarsi le regole.
Per imparare certe cose bisogna saperne disimparare certe altre.
Quand'ebbe creato il mondo, il Padre Eterno lo giudicò, dicendolo buono; lo che prova che la critica è coeva della creazione.
A compiacersi del semplice ci vuole un'anima grande.
Il buono vive in società, il malvagio da solo.
Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.
Chi è malvagio nel profondo del cuore, probabilmente la sa lunga.
Il malvagio ha due maniere di nuocere: facendo il male e facendo il bene.
Come definiresti l'uomo malvagio? Quel tipo d'uomo che ammira l'innocenza. E una donna malvagia? Quel tipo di donna di cui un uomo non si stanca mai.
Se i malvagi prosperano e i più adatti sopravvivono, la natura è il dio dei mascalzoni.
Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.
Io non chiamo malvagio propriamente colui che pecca, ma colui che pecca o peccherebbe senza rimorso.
La malvagità è un mito inventato dai buoni per spiegare lo strano fascino degli altri.