Non si dà malvagità senza qualche parto d'imbecillità.
La popolarità è, di solito, una servitù illustre.
Può dire di non essere mai andato a scuola chi non fu alla scuola del dolore.
Il saggio sdegna, non di ridere, ma di deridere.
Ciò che una generazione imparò a caro prezzo, la susseguente disimpara celiando.
Sempre, dietro a chi sale, salgono la calunnia e l'improperio; ma tanto può l'uomo salire, e tanto prendere su di essi d'avanzo, da non più udirne lo voci.
Come definiresti l'uomo malvagio? Quel tipo d'uomo che ammira l'innocenza. E una donna malvagia? Quel tipo di donna di cui un uomo non si stanca mai.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
Avete mai sentito le grida che vengono da un macello? Bisognerebbe che ognuno le sentisse, quelle grida, prima di attaccare una bistecchina. In ogni cellula di quella carne c'è il terrore di quella violenza, il veleno di quella improvvisa ultima paura dell'animale che muore.
La malvagità è un mito inventato dai buoni per spiegare lo strano fascino degli altri.
C'è malvagità in un'intenzione malvagia, anche se l'atto non viene perpetrato.
Solo il tempo rivela l'uomo giusto; il malvagio, invece, lo riconosci in un giorno solo.
Chi è malvagio nel profondo del cuore, probabilmente la sa lunga.
A re malvagio consiglier peggiore.
Fidarsi di un malvagio è dargli mezzo per nuocere.