Perché pensate alla violenza del mondo? Perché non pensate alla violenza che è in voi?
No, i panni sporchi non si lavano in casa, la violenza va intercettata appena si manifesta perché molte donne finiscono malissimo. E non devono esserci sconti di pena.
Nonviolenza significa evitare non solo la violenza fisica esterna, ma anche la violenza interna dello spirito. Non solo rifiutarsi di sparare a un uomo, ma rifiutarsi di odiarlo.
A volte la violenza potrà aver sgomberato con rapidità la strada da ostacoli, ma non si è mai rivelata creativa.
E in che cosa consiste fondamentalmente un modo civilizzato di comportarsi? Consiste nel ridurre la violenza. È questa la funzione principale della civilizzazione ed è questo lo scopo dei nostri tentativi di migliorare il livello di civiltà delle nostre società.
Quando si violentano, picchiano, storpiano, mutilano, bruciano, seppelliscono, terrorizzano le donne, si distrugge l'energia essenziale della vita su questo pianeta. Si forza quanto è nato per essere aperto, fiducioso, caloroso, creativo e vivo a essere piegato, sterile e domato.
La violenza è semplice; le alternative alla violenza sono complesse.
Finora si è considerato il campo animale come un campo libero dove uno potesse portare stragi; la nonviolenza inizia il piano di un accordo col campo animale, che potrà arrivare molto lontano.
La non-violenza è la risposta ai cruciali problemi politici e morali del nostro tempo; la necessità per l'uomo di aver la meglio sull'oppressione e la violenza senza ricorrere all'oppressione e alla violenza.
Coloro che credono nell'uomo quale è, e non hanno dunque abbandonato la speranza di vincere la violenza e l'irrazionalità, devono esigere che a ogni uomo sia dato il diritto di organizzare autonomamente la propria vita, nella misura in cui ciò è compatibile con gli eguali diritti degli altri.
La pace si trova dentro se stessi. La violenza provoca sofferenze, la pace si ottiene non pregando, ma si genera all'interno di sé e poi nella propria famiglia.