Il fascismo non è un partito, è un movimento.
Dopo la Roma dei Cesari, dopo quella dei Papi, c'è oggi una Roma, quella fascista, la quale con la simultaneità dell'antico e del moderno, si impone all'ammirazione del mondo.
Più che guardare al passato siamo sempre intenti verso il futuro.
Chi vuol governare, deve imparare a dire "no".
Vivere è la lotta, il rischio, la tenacia.
Il fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, salta i loro odi, rassicura la loro inferiorità.
Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il padrone.
L'alibi del fascista: la libertà sarebbe bellissima se non fosse necessaria la dittatura.
Il fascismo è l'antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro la pensano diversamente.
Il fascismo è la dittatura terroristica aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario.
Il credo del fascista è l'eroismo, quello del borghese l'egoismo.
Il mussolinismo è un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza.
La ribellione fascista nasce sempre laddove una emozione rivoluzionaria viene trasformata in illusione per paura della libertà.
Il fascismo stabilisce l'uguaglianza verace e profonda di tutti gli individui di fronte al lavoro e di fronte alla nazione.