Il fascista è disposto a tutto purché gli si conceda che lui è il padrone.
Il fascismo conviene agli italiani perché è nella loro natura e racchiude le loro aspirazioni, salta i loro odi, rassicura la loro inferiorità.
Un colpo di pistola sparato al momento giusto evita ogni penosa discussione. Il problema però resta aperto: a chi sparare? A se stessi o all'interlocutore? Nel dubbio, astenersi. Ma non venite poi a lagnarvi che le discussioni sono inutili.
Sono offeso da come va il mondo dalla volgarità delle masse.
Gli amici sono veicoli al piacere e vanno frequentati in quanto tali e abbandonati quando vogliono erigersi a consiglieri.
Anche il progresso, divenuto vecchio e saggio, votò contro.
Il credo del fascista è l'eroismo, quello del borghese l'egoismo.
Il fascismo è il governo che si merita un'Italia di disoccupati e di parassiti ancora lontana dalle moderne forme di convivenza democratiche e liberali.
Il fascismo è la dittatura terroristica aperta degli elementi più reazionari, più sciovinisti e più imperialisti del capitale finanziario.
Il mussolinismo è un risultato assai più grave del fascismo stesso perché ha confermato nel popolo l'abito cortigiano, lo scarso senso della propria responsabilità, il vezzo di attendere dal duce, dal domatore, dal deus ex machina la propria salvezza.
Il Fascismo non conosce idoli, non adora feticci: è già passato e, se sarà necessario, tornerà ancora tranquillamente a passare sul corpo più o meno decomposto della Dea Libertà.
Il fascismo è l'antitesi della fede politica, perché opprime tutti coloro la pensano diversamente.
L'alibi del fascista: la libertà sarebbe bellissima se non fosse necessaria la dittatura.
La mentalità fascista è la mentalità dell'"uomo della strada" mediocre, soggiogato, smanioso di sottomettersi ad un'autorità e allo stesso tempo ribelle.