Il rock non è arte, è il modo in cui parla la gente normale.
Solo dallo spazio si riesce a vedere quanto la terra stia bruciando. Si vede l'innocenza dei bambini dissolversi come fumo.
Talvolta mi piace vedere la storia del rock'n'roll come l'origine della tragedia greca. Immagino un gruppo di fedeli che danzavano e cantavano in piccoli spazi all'aperto. Poi un giorno dalla folla emerse una persona posseduta e cominciò a imitare un dio.
Le persone hanno chiamato il rock & roll "musica africana". L'hanno chiamato "la musica voodoo". Hanno detto che avrebbe fatto diventare i bambini folli. Hanno detto che era solo un fuoco di paglia. Eì la stessa cosa che hanno sempre usato dire dell'hip-hop.
Il rock non morirà mai. Non fino a quando il piede di un sognatore batterà a ritmo con il suo cuore.
Dire che il rock sia naturalmente legato all'uso delle droghe significa generalizzare in modo irresponsabile e superficiale; significa fare di tutta l'erba un fascio. E "Fare di tutta l'erba un fascio" è una metafora adatta a spiegare il metodo di procedimento fascista del pensiero...!
Il rock deve creare tensioni, dubbi, interrogativi e trasmettere buone vibrazioni.
L'ultimo compito che è rimasto ai gruppi rock oggi, è quello di raccontare cose scomode, perché ormai il rock 'n' roll da tempo non è più rivoluzionario.
Tutto il rock si può ridurre a Led Zeppelin e Pink Floyd.
L'unico vantaggio di abitare a Hollywood e strimpellare la chitarra è che riesco sempre a entrare ai concerti. Non mi devo neppure preoccupare di comprare il biglietto. Inoltre posso andare dietro le quinte a conoscere i musicisti, bellissimo.
La mia droga è il rock and roll, una droga che puoi governare.
Se nel rock bisogna drogarsi tanto per arrivare a canzoni come quelle di Jimi Hendrix e Janis Joplin, Wagner e Brahms che cosa avrebbero dovuto fare? Mettersi un dito nel didietro?