Dove l'amore impera, non c'è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l'amore. L'uno è l'ombra dell'altro.
— Carl Gustav Jung
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La nostra interpretazione
L’amore e il potere vengono presentati come forze interiori che si escludono a vicenda. Quando domina l’amore, l’orientamento principale della persona è rivolto all’altro, alla relazione, alla cura, all’apertura e al riconoscimento reciproco. In questo stato interiore non nasce il bisogno di imporsi, controllare o prevalere, perché il centro non è più l’ego e il suo successo, ma il legame e il benessere condiviso. Al contrario, quando prevale la volontà di potere, l’attenzione si sposta sulla conquista, sul dominio, sulla difesa del proprio ruolo e della propria superiorità. In questo clima, l’altro diventa uno strumento o un ostacolo, e lo spazio per la gratuità, la tenerezza e la vulnerabilità si riduce fino quasi a sparire.
L’idea dell’ombra suggerisce che queste due dimensioni restano sempre in tensione nella psiche umana. Non si tratta semplicemente di scegliere una volta per tutte, ma di riconoscere continuamente in che misura si è guidati dall’amore o dal bisogno di controllo. Ogni volta che cresce il desiderio di potere, una parte dell’amore si ritira nell’ombra; ogni volta che si rinuncia a dominare per avvicinarsi davvero all’altro, il potere perde il suo fascino. Questo invito alla consapevolezza interiore sollecita a vigilare sulle motivazioni profonde che orientano i rapporti, chiedendosi se si sta davvero cercando l’incontro autentico o, più sottilmente, il predominio sull’altro.
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