Se il mondo va male è perché io stesso vado male.— Carl Gustav Jung
Se il mondo va male è perché io stesso vado male.
La solitudine è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta.
La società è organizzata non tanto dalla legge quanto dalla tendenza all'imitazione.
La creazione di qualcosa di nuovo non si ottiene con l'intelletto ma con l'istinto del gioco che nasce da necessità interiori. La mente creativa gioca con gli oggetti che ama.
Il serpente rappresenta la libido che si introverte. Attraverso l'introversione si viene fecondati da Dio, ispirati, ri-procreati e rigenerati.
Innanzi tutto è più facile respingere il male che governarlo, non accoglierlo che moderarlo, una volta accolto, perché, quando si è insediato da padrone in un animo, diventa più forte di chi dovrebbe governarlo e non si lascia troncare ne rimpicciolire.
La pia finzione secondo la quale il male non esiste lo rende soltanto vago, enorme e minaccioso.
A raccontare i propri mali, spesso vi si porta sollievo.
Il vero male non è quello che si soffre, ma quello che si fa.
Quando tutto va bene, qualcosa andrà male.
Correre qua e là non ti servirà a niente: tu vai in giro con le tue passioni, i tuoi mali ti seguono.
Se varie cose che sarebbero potute andar male non l'hanno fatto, alla fine scoprirai che sarebbe stato meglio se l'avessero fatto.
Niente può essere un male quand'è secondo natura.
Imparando a conoscere i mali della natura, si disprezza la morte; imparando a conoscere quelli della società, si disprezza la vita.
Siccome Dio poteva creare una libertà che non consentisse il male ne viene che il male l'ha voluto lui. Ma il male lo offende. È quindi un banale caso di masochismo.