Teneva la moglie come certi bibliofili tengono i libri, senza toccarli.— Carlo Dossi
Teneva la moglie come certi bibliofili tengono i libri, senza toccarli.
Non c'è cacciatore che non vanti il suo cane, non c'è vignaiolo che non vanti il suo vino, non cavaliere che non vanti il suo nastro. Ma pochi sono i mariti gloriosi delle lor mogli.
L'amore vive non solo di sentimenti, ma di bistecche.
Alle volte, coi libri di teologia e di filosofia, si fa una strenua fatica per capire che quanto si arriva a capire non valeva la pena di esser capito.
Di molte cose pare che non si possa far senza: poi quando si perdono o loro si rinuncia, ci accorgiamo che si può far senza benissimo anche di esse. E così dovrebbe essere anche per la vita che sembra, a chi la possiede, indispensabile.
Il genio è una varietà della pazzia.
Certi bibliofili fanno all'amore coi libri a un dipresso come gl'impotenti fanno all'amore colle donne.
Un libro che per sé non valga nulla, ma sia difficile da trovare, diventa pei bibliofili di professione un libro prezioso.
Certo ci sono bibliofili che collezionano a soggetto e persino leggono i libri che accumulano. Ma per leggere tanti libri basta essere topo di biblioteca. Il bibliofilo, invece, anche se attento al contenuto, vuole l'oggetto, e che possibilmente sia il primo uscito dai torchi dello stampatore.
I bibliofili possessori di biblioteche di cui non volgono una pagina, si possono paragonare agli eunuchi in un harem.