Il povero soldato fu condannato a morte lontan dalla consorte, vicino al colonnel...— Carlo Sgorlon
Il povero soldato fu condannato a morte lontan dalla consorte, vicino al colonnel...
Il destino di noi soldati è quello di uccidere uomini che sono già tutti condannati a morte dalla natura. Non è pazzesco?
La terra è madre. Da essa veniamo e ad essa torneremo. In essa ci seppelliranno quando sarà finita. La terra è il principio e la fine, e tutto il resto non è che favola.
Ognuno di noi crede di essere libero di scegliere la propria esistenza, ma non fa altro che seguire orbite prestabilite.
Non bisogna pensare troppo, a questo mondo. Se no si diventa matti.
Eran trecento: eran giovani e forti: E son morti!
E mentre marciavi con l'anima in spalle vedesti un uomo in fondo alla valle che aveva il tuo stesso identico umore ma la divisa di un altro colore.
I generali ordinano ai loro soldati di uccidere e di combattere per una causa che hanno da tempo dimenticato.
Si vede chiaramente dalla guerra in corso che razza di animale sia un soldato. Si lascia utilizzare per instaurare la libertà, per opprimerla, per rovesciare i re, per mantenerli sul trono.
Se solo risalissimo al Medioevo, quando ogni soldato era ritenuto "disonesto", pressapoco - e a ragione: il «nemico» non gli ha mai fatto nulla! Come 'na specie di boia, e ogni cittadino rispettabile si allontanava da lui.
Ogni soldato ha un occhio sulla schiena.
Alla fine è sempre un plotone di soldati a salvare la civiltà.
Il valore d'un soldato non lo si giudica in tempo di pace o di quiete, ma nell'ora dell'assalto.
Il soldato che si rifiuta di servire in una guerra ingiusta è applaudito da coloro che non si rifiutano di appoggiare il governo ingiusto che conduce quella stessa guerra.