L'origine di tutti i peccati è il senso d'inferiorità, detto altresì ambizione.— Cesare Pavese
L'origine di tutti i peccati è il senso d'inferiorità, detto altresì ambizione.
I tempi della filantropia sono i tempi in cui si mettono dentro i mendicanti.
Non c'è vendetta più bella di quella che gli altri infliggono al tuo nemico. Ha persino il pregio di lasciarti la parte del generoso.
Insegna più una sola creatura che cento.
Scrivere è consumare i cattivi stili adoperandoli.
È bello svegliarsi e non farsi illusioni. Ci si sente liberi e responsabili. Una forza tremenda è in noi, la libertà. Si può toccare l'innocenza. Si è disposti a soffrire.
L'ambizione è l'ultimo rifugio del fallito.
L'ambizione è lo sterco della gloria.
Tutte le ambizioni sono giustificate, ad eccezione di quelle che si arrampicano sulle miserie e sulla credulità umana.
Non esiste in natura un punto di stabilità: tutto cresce o tutto diminuisce. Quando le guerre sono finite all'estero, la ribellione comincia in casa propria, e quando gli uomini sono liberati dalla lotta per necessità, cominciano a litigare per ambizione.
Una caratteristica tipica dei veri ambiziosi è quella di farsi portare dalle onde senza curarsi della schiuma.
Ho sempre pensato che si vive di più senza ambizioni.
Ogni tipo di ambizione ha questo grave difetto: non guarda indietro.
La nostra nullità dovrebbe moderare la nostra ambizione; d'altronde questa nasce proprio da quella.
Un buon progetto non nasce dall'ambizione di lasciare un segno, il segno del designer, ma dalla volontà di instaurare uno scambio anche piccolo con l'ignoto personaggio che userà l'oggetto da noi progettato.
L'ambizione è una sorta di lavoro.