L'uomo è come una bestia, che vorrebbe far niente.
Si dovrebbe stupirsi se fosse diverso: si accumula rabbie, umiliazioni, ferocie, angosce, pianti, frenesie e alla fine ci si trova un cancro, una nefrite, un diabete, una sclerosi che ci annienta. E voilà.
Le cose si ottengono quando non si desiderano più.
C'è un solo piacere, quello di essere vivi, tutto il resto è miseria.
Non va bene esagerare in beneficenza, perché ad un certo punto non si guadagna più che l'odio del beneficiato.
Per sopportare i ricordi d'infanzia di un altro, bisogna esserne innamorato.
L'uomo raggiunge da novizio la soglia di ogni età della vita.
Conosco molti uomini sposati, ne conosco persino alcuni felicemente sposati, ma non ne conosco uno solo che non cadrebbe in un tombino per correre dietro alla prima ragazza carina che gli fa l'occhiolino.
Niente può danneggiare un uomo, salvo se stesso. Niente può essere rubato all'uomo. Ciò che realmente l'uomo possiede è ciò che è in lui. Ciò che ne è al di fuori è cosa senza importanza.
La grandezza dell'uomo è di essere un ponte e non uno scopo: nell'uomo si può amare che egli sia una transizione e un tramonto.
Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo che è loro comune. Nel sonno, ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare.
Si è tentati di definire l'uomo un animale razionale che perde le staffe ogniqualvolta sia chiamato ad agire secondo i dettami della ragione.
Non ci sono norme. Tutti gli uomini sono eccezioni a una regola che non esiste.
È molto meno raro trovare uomini senza virtù che uomini senza difetti.
Chi fa di sé stesso una bestia si sbarazza della pena di essere un uomo.
Ci sono al mondo soltanto due classi d'uomini: quelli che hanno e quelli che guadagnano.