L'Italia non è un paese povero, ma un povero paese.
Come si può governare un paese che conta duecentoquarantasei varietà di formaggio?
Ho lasciato incompiute una quantità di cose. Ma questo è naturale. E, a proposito, val la pena di ricordare che in francese il passato si chiama imperfetto.
Rispetto solo coloro che mi resistono, ma non posso tollerarli.
La chiesa è l'unico luogo in cui, se qualcuno mi parla, io non sono obbligato a rispondere.
Se le masse lavoratrici rimangono in uno stato di miseria e di abbrutimento, non v'è grandezza di popolo, né dentro, né oltre i confini della Patria.
Guardare indietro è fatale all'Arte. È un voler restare poveri. L'arte non può e non vuole sopportare la miseria.
La vita è piena di miseria, solitudine, e sofferenza - e tutto ha fine troppo presto.
La miseria italiana è la grande scusa che permette al governo di gettar via denari.
Caro Gesù Bambino, ti ringrazio per aver esaudito i miei desideri dell'anno scorso. Ti avevo chiesto di eliminare la fame nel mondo, e infatti quelli che avevano fame sono quasi tutti morti.
Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni; la virtù inerente al socialismo è l'uguale condivisione della miseria.
Ad alcuni giovani monaci che brontolavano per la povertà del cibo monastico il grande Antonio disse:- Ricordatevi che ci sono popoli interi il cui pane quotidiano è la fame!
Chi non ha figli sfugge a parecchia miseria.
L'uomo vive di solo pane, ma solo quando c'è poco pane.
Se ci è così difficile accettare le nostre miserie, è perché abbiamo il sentore che esse non ci facciano più amare: siccome in questo o quel settore della nostra vita siamo manchevoli, ci diciamo che non meritiamo di essere amati.