L'uomo è un cieco che sogna di vedere.
Se alcuni fossero stati già creati, avrebbero impartito consigli a Dio per la creazione.
Se non si può pensare completamente un pensiero, a uno pare di perdere una parte del suo io, anzi quasi, come se fosse intimamente legato in qualche posto e se ne fosse tentato invano di liberare. Ogni pensiero è un possesso che bisogna conquistare all'universo, alla potenza che lo tiene stretto.
Star seduti in tutti i casi toglie il pericolo di cadere.
Un uomo che pianga bisogna trasformarlo subito, con uno schiaffo, in un furibondo.
Si invecchia soltanto dai 25 ai 30 anni. Ciò che si ottiene fino a quel momento, lo si è ottenuto per sempre.
L'uomo è un'istituzione che ha contro di sé il tempo, la necessità, la fortuna e l'imbecille e sempre crescente supremazia del numero.
Pensare male degli uomini e non voler loro del male, è forse la forma più alta di saggezza e virtù.
L'uomo è un condannato a morte che ha la fortuna d'ignorare la data della propria esecuzione.
Tal e quale la stirpe delle foglie è la stirpe degli uomini.
L'uomo è un'invenzione di cui l'archeologia del nostro pensiero mostra chiaramente la data recente. E forse la fine prossima.
L'uomo perfetto dei pagani era la perfezione dell'uomo che esiste; l'uomo perfetto dei cristiani era la perfezione dell'uomo che non esiste; l'uomo perfetto dei buddisti la perfezione della non esistenza dell'uomo.
L'uomo è l'unico essere vivente insoddisfatto della sua natura.
Quell'uomo che è libero dalla credulità, che conosce l'increato, che ha spezzato tutti i legami, che ha cancellato tutte le tentazioni, che ha rinunciato a ogni speranza, costui è davvero il supremo tra gli uomini.
Che l'uomo sia la più nobile creatura del mondo, si può dedurlo dal fatto che nessun'altra creatura lo ha mai contraddetto su questo punto.
L'uomo è un animale addomesticato che per secoli ha comandato sugli altri animali con la frode, la violenza e la crudeltà.