I grandissimi da Cristo a Socrate, a Buddha hanno parlato e non hanno scritto.— Claudio Magris
I grandissimi da Cristo a Socrate, a Buddha hanno parlato e non hanno scritto.
Tranne pochi spiriti capaci di libertà, quasi tutti riusciamo a non vedere ciò che non vogliamo vedere, e ci rendiamo colpevoli, in un'assurda buona fede che non ci salverà ma che ci verrà imputata come un'aggravante.
Nessuno vive nel paradiso terrestre e l'esistenza è anche malizia contro la malizia che s'annida in essa.
Non siamo chiamati a trasformare la vita in un paradiso, bensì a renderla, quando si può, un po' meno invivibile.
Avere autentici maestri è una grande fortuna, ma è anche un merito, perché presuppone la capacità di saperli riconoscere e di sapere accettare il loro aiuto.
Un'idea fissa è una forza centripeta che tiene insieme un'esistenza impedendole di smarrirsi nell'indistinta dispersione delle cose.
La democrazia ha bisogno della dissoluzione del potere privato. Finché esiste il potere privato nel sistema economico è una barzelletta parlare di democrazia. Non si può nemmeno parlare di democrazia, se non c'è un controllo democratico dell'industria, del commercio, delle banche, di tutto.
Scrivere è un modo di parlare senza essere interrotto.
Se parlate davvero per dire, imparerete a tacere un po' di tutto.
Se noi imparassimo a parlare, gli animali ci capirebbero meglio.
Chi sa parlare sottovoce viene ascoltato.
Se tu parlassi nella conversazione con meno veemenza le tue ragioni riuscirebbero più efficaci. Nessuno persuade, se è appassionato. Commuoverà, forse, ma non tirerà l'assenso.
L'unico modo di parlare, di raccontare qualcosa della propria esperienza, è di parlare di altri.
Dobbiamo usare parole che tutti capiscono e usarle nel modo in cui sono sempre state utilizzate e comprese.
Ricordiamoci che delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri silenzi dobbiamo rendere conto a Dio!
Dopo circa quaranta secoli di civiltà orale la Parola è una moneta inflazionata.