I grandissimi da Cristo a Socrate, a Buddha hanno parlato e non hanno scritto.— Claudio Magris
I grandissimi da Cristo a Socrate, a Buddha hanno parlato e non hanno scritto.
Bene è ribadire l'oggettività del reale, in un secolo di pirandellismi, altrimenti si finisce male... Gli oggetti sono, grazie a Dio.
Il confine che corre tra la verità e la menzogna è spesso incerto, anche se il nostro compito è quello di cercare incessantemente di stabilirlo.
Conoscere significa distinguere, sapere che una cosa è quella e non tutte le altre, con cui pure ha molto in comune, così come una persona è quell'individuo, unico e irripetibile, e non tutti gli altri cui pure per certi versi tanto assomiglia.
Ogni valore umano si basa sul superamento della sfera privata.
Non ci si può sottrarre alla responsabilità di scegliere dei valori universali e di comportarsi di conseguenza.
Il mio trastullo ormai son solo le parole!
Ci sono persone che parlano, parlano, parlano... finché trovano qualcosa da dire.
La lotta alla miseria deve essere condotta dal Governo, mentre la ricerca della felicità deve essere lasciata all'iniziativa privata. In altre parole bisogna essere socialisti al vertice e liberi imprenditori alla base.
Se volessero parlare di ciò solo che intendono, gli uomini quasi non parlerebbero.
Se non si parla di una cosa, essa non è mai esistita. E semplicemente... l'espressione che dà realtà alle cose.
Nessun uomo ha mai saputo abbastanza delle parole. I più grandi maestri sono stati contenti di usarne alcune in modo giusto.
Per farsi capire dalle persone bisogna prima di tutto parlare ai loro occhi.
Il non parlare mai di sé è un'ipocrisia molto distinta.
Quanto può dirsi, si può dir chiaro; e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.
Di ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere.