Parla poco, fai molto.
Ci sono tre grandi amici: una vecchia moglie, un vecchio cane, e soldi pronti.
Non c'è niente di certo al mondo tranne la morte e le tasse.
Chi si indebita rinuncia alla sua libertà e si prepara mille mortificazioni.
Quelli che nelle liti si intromettono all'istante, devono spesso asciugarsi il naso sanguinante.
Chi si innamora troppo di sé stesso, non avrà contendenti.
A parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina.
Il comune parlare è recitazione di mantra.
Parliamoci, finché siamo in vita. Dopo non è detto che sia possibile.
La parola e il silenzio. Ci si sente più al sicuro vicino a un pazzo che parla, che a un pazzo incapace di aprire bocca.
Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla futilità delle parole.
Una buona parola è spesso più utile d'una medicina.
Per farsi capire dalle persone bisogna prima di tutto parlare ai loro occhi.
Parla al momento giusto.
Come mi ha insegnato Eduardo in tanti anni, per farci capire al Nord bisogna parlare un napoletano, chiamiamolo piccolo-borghese, cioè parlare in italiano con l'accento napoletano, però lasciando alcune battute napoletane perché piacciono molto.
Non parlare mai di pace e di amore: un Uomo ci ha provato e lo hanno crocefisso.