Le decisioni del nostro passato sono le fondamenta del nostro presente.— Dan Brown
Le decisioni del nostro passato sono le fondamenta del nostro presente.
Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato è come vagabondare in una immensa biblioteca senza neppure toccare un libro.
La follia genera follia.
L'Apocalisse sta arrivando, e non sarà per niente uguale a come ce l'hanno insegnata.
I luoghi più caldi dell'inferno sono riservati a coloro che in tempi di grande crisi morale si mantengono neutrali.
Conoscere il passato, ricordare, è il solo modo di conoscere il presente, cioè se stessi.
Ognuno è fatalmente legato al passato dalla memoria delle cose, delle piccole cose che sono come molecole di noi stessi.
L'unica ragione per la quale la gente vuole dominare il futuro è cambiare il passato.
Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo.
Il silenzio fa sì che le immagini del passato non suscitino desideri ma tristezza, una enorme sconsolata malinconia.
Il passato non sta mai fermo un attimo: è mobile come una bandiera in una giornata di vento. Visto con gli occhi del presente, tende continuamente a modificarsi, fino a diventare quello che Sant'Agostino definiva «il presente del passato».
Ricordati chi sei, ricordati da dove vieni, ricorda il tuo passato senza subirlo mai.
Il passato è un segnale di direzione, non un palo dove appoggiarsi.
Abbiamo tutti un pezzettino di passato che va in rovina o che viene venduto pezzo per pezzo. Solo che per la maggior parte delle persone non è un giardino; è il modo in cui pensavamo a qualcosa o qualcuno.
A che serve parlare del passato? M'importa solo l'avvenire, e non mi sento ancora capace di guardarlo in faccia.