Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.— Dante Alighieri
Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
Amor, che al cor gentil ratto s'apprende, prese costui della bella persona che mi fu tolta; e il modo ancor m'offende. Amor, che a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Or superbite, e via col viso altero, figliuoli d'Eva, e non chinate il volto sì che veggiate il vostro mal sentero!
Tale imperò che gentilezza[3]volse, secondo 'l suo parere, che fosse antica possession d'avere con reggimenti belli.
La moralitade è bellezza de la filosofia.
Per lei assai di lieve si comprende quanto in femmina foco d'amor dura, se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende.
Non puoi indicare una stella a qualcuno senza che l'altra tua mano gli si posi sulla spalla.
Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me.
Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite.
Dicono, punta alle stelle, se sbagli, cadrai sulle nuvole.
Solo lo scienziato è vero poeta: ci dà la luna, ci promette le stelle, ci farà un nuovo universo se sarà il caso.
Ma io sono costante come la stella polare, che per il suo esser fedele, fissa e inamovibile non ha pari nel firmamento.
Ci sono delle stelle morte che splendono ancora perché il loro bagliore è catturato dalla trappola del tempo.
I sogni sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là.
Non chiedere la luna. Abbiamo le stelle.
Se ti seduce un lumicino, seguilo. Ti conduce nella palude? certo tu ne esci; ma se non lo segui, per tutta la vita ti martoria il pensiero che esso forse poteva essere la tua stella.