Come ogni altra cosa, il potere porta in sé la propria fine.— Elias Canetti
Come ogni altra cosa, il potere porta in sé la propria fine.
Ha gli occhi spietati di chi è amato sopra ogni cosa.
Gli inglesi non hanno messo per scritto le loro leggi, se le portano addosso.
La struttura primordiale del potere, il suo cuore e il suo nucleo, si è spinta all'assurdo e giace in frantumi. Il potere è più grande ma anche più fuggevole che mai. Tutti sopravviveranno o nessuno.
Il sapere tende a farsi vedere. Se lo si tiene segreto, deve vendicarsi.
Si soffoca in ogni famiglia che non sia la propria. Anche nella propria si soffoca, ma non lo si nota.
Il potere dà alla testa anche a chi non lo possiede, ma in questo caso la sbornia svanisce in fretta.
La pubblicità ha distrutto il potere degli aggettivi più potenti.
L'ipocrisia dei governanti non ha basi oggettive; quando essi difendono le loro buone ragioni, in realtà difendono in primo luogo se stessi, cioè il loro potere.
Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole.
Il potere piace proprio perché suscita invidia.
Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore.
Di tutte le passioni e di tutti i nostri appetiti, l'amore del potere è quello di natura più imperiosa ed egoistica, poiché l'orgoglio di un solo uomo esige la sottomissione della moltitudine.
La follia fa paura soltanto al potere. E sai perché? Perché il potere sa spiegare la nevrosi, con la psicanalisi e i calmanti, ma non sa cosa rispondere alla follia.
Non è il potere che corrompe, ma la paura. Il timore di perdere il potere corrompe chi lo detiene e la paura del castigo del potere corrompe chi ne è soggetto.