C'è un mucchio di gente, che, appena nasce, si prende paura, e rimane sempre con la paura di tutte le cose!— Elsa Morante
C'è un mucchio di gente, che, appena nasce, si prende paura, e rimane sempre con la paura di tutte le cose!
Secondo certi negromanti, gli specchi sarebbero delle voragini senza fondo, che inghiottono, per non consumarle mai, le luci del passato.
Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine.
Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.
Si direbbe, in realtà, all'epilogo di certi destini, che noi stessi, per una nostra legge organica, fin dall'inizio, insieme con la vita, abbiamo scelto anche il modo della nostra morte.
Bisogna camminare sette volte nello stesso posto perché smetta di farti paura.
Si immagini da qualche parte in un romanzo, questo la aiuterà a lottare contro la paura.
La paura segue il crimine, ed è la sua punizione.
La miseria ha questo di buono, che elimina la paura dei ladri.
La mia più grande paura è di non essere capito.
Ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura.
Una volta il prete cattolico le si era avvicinato proprio al Queen's Hotel sfoderando l'accendino senza darle il tempo di tirar fuori i fiammiferi. Lei lo ringraziò, ma evitò di conversare, per paura che cercasse di convertirla.
L'importante non è non avere paura, ma evitare che la paura ci possieda. L'uomo deve essere padrone anche delle sue debolezze.
Se le speranze sono delle credulone, le paure sono delle bugiarde.
Non ho paura della morte: è la posta che stabiliamo per giocare al gioco della vita.