La superbia è il cavallo dei ricchi: la povera gente va a piedi.— Emilio de Marchi
La superbia è il cavallo dei ricchi: la povera gente va a piedi.
La pazienza dei popoli è la mangiatoia dei tiranni.
Il bisogno che fa gli uomini cattivi, fa brutte le donne.
In un tempo in cui molti fanno ridere colla faccia scura, un po' d'allegria naturale possa sembrare agli occhi della gente quasi come una mezza novità.
Una boccata d'aria sui laghi e sulle colline fa bene al sangue, mentre il restare un mese di più nell'afa d'agosto e litigare sui bilanci delle Società cooperative, oltre alle inimicizie che si fanno, lima la salute.
Non c'è nulla che meglio si adatta a un'idea confusa d'una parola che non si capisce.
L'uom superbo si pone sopra gli altri, e crede che gli si debba ogni cosa; gli altri, per lo contrario, lo mettono nell'ultimo grado, né gli concedono nulla.
Tutti i vizi sono conditi dalla superbia, si come le virtù sono condite e ricevono vita dalla carità.
La superbia è l'unica dote apocalittica che forse giova.
Nessuno è più superbo di colui che si crede immune dai pericoli del mondo.
Non mi sento responsabile d'essere migliore degli altri. Ciò che non sopporto è di provare piacere nel dimostrarlo.
Non pe' fa' la superbia ma al paese mio mi chiamano Giovannona Coscialunga, però Robertuzzo mi ha fatto cambiare... dice che Cocò mi rende più fine.
Le prostitute sono più vicine a Dio delle donne oneste: han perduto la superbia e non hanno più l'orgoglio. Non si gloriano di quel nulla di cui la matrona si onora. Posseggono l'umiltà, pietra angolare delle virtù gradite al Cielo.
Gli uomini più sicuri di sé sono i più creduloni.
Madre comune d'ogni popolo è Roma e nel suo grembo accoglie ognun che brama farsi parte di lei. Gli amici onora; perdona a' vinti; e con virtù sublime gli oppressi esalta ed i superbi opprime.
La malattia del nostro tempo è la superiorità. Ci sono più santi che nicchie.